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racconti erotici eccitanti

31 Oct

un ragazzo da sogno

Pubblicato da ziobello

Da quando per lavoro mi sono dovuta trasferire a Posillipo, un elegante quartiere della Napoli bene, la mia meta preferita, durante le calde giornate estive, è stata la spiaggetta di Marechiaro, pochi meri quadrati di sabbia fine incorniciata dai tufi di un rinomato borghetto che scivola idealmente verso il mare calmo e trasparente, e che fa di una "fenestrella" il suo emblema più rappresentativo.
Ed è qui che incontro sempre un ragazzo misterioso, moro, con la pelle ambrata maltrattata dal sole, con gli occhi scuri e impenetrabili come le sue intenzioni, si siede direttamente sul bagnasciuga, e si lascia lambire i piedi dal debole ondeggiare della risacca, con quel suo costume a pantaloncino, corto e largo di gamba che spesso da seduto lascia intravedere un testicolo, e io inizio a fantasticare, a immaginare di carezzare le sue palle vellutate, e baciarle e... ecco che devo subito farmi un bagno a mare per spegnere i miei calori, prima che lui si accorga dei miei capezzoli turgidi e delle mie cosce umide di desiderio.
Non avevamo ancora mai parlato, ci siamo solo scambiati pochi sguardi ammiccanti, non conoscevamo i nostri nomi, ma si faceva sempre più chiaro che aveva un influenza incredibile su di me, che a stento riuscivo a controllare il mio impeto, ma non per molto, sapevo che prima o poi gli sarei saltata a dosso come una cagna su un osso, un osso duro e saporito, tutto da spolpare e da leccare golosamente, con avidità.
Non so in che preciso momento lui ha rotto il ghiaccio, cosa ha fatto scattare la molla, cosa l'abbia spinto ad alzarsi e invitarmi a fare un tuffo in mare inssieme, ma ho accettato senza neanche capire cosa mi stesse chiedendo, ero talmente presa dai miei sporchi pensieri, dalle mie fantasie erotiche che è bastato vedere la sua mano che si protraeva in segno di invito per farmi correre da lui dentro l'acqua.
Ci siamo guardati, mentre fluttuavamo vicini, l'uno all'altra senza dirci una parola, mentre l'acqua quasi mi evaporava di dosso per quanto ero calda ed eccitata, e lui l'aveva capito, mi si è avvicinato, con le labbra ha sfiorato le mie, non mi ha baciata, ma ha fatto un grosso respiro e si è inabissato difronte a me, è scivolato giù, lungo il mio addome come una carezza, fino a raggiungere il mio pube, e sfilandomi la parte di sotto del costume ha iniziato a giocherellare stuzzicando con le labbra della mia passera, introducendo fra esse prima un dito, agitandolo dentro, poi due dita, stimolando maggiormente la mia patatina, e poi, sorprendentemente, ha infilato dentro la sua lunga lingua bollente.
Non so proprio come facesse a trattenere il respiro per così tanto tempo, ma non volevo che si fermasse, "continua" sussurravo mentre la libidine si appropriava completamente di me, e, tra un "mmm" e un "gggg" ho allargato voracemente le cosce, all'inverosimile, ho accolto dentro di me la sua lingua, che incredibilmente lunga e grossa si insinuava sempre più dentro stimolando il clitoride e provocandomi un eccitazione mai provata prima, la sua lingua adesso era un anguilla, sgaettolava sinuosamente dentro la mia vagina, si agitava vorticosamente facendomi impazzire di piacere, sussultare di goduria, ed ecco l'orgasmo, il piacere supremo, una saetta di calore afrodisiaco che parte dalla fica, percorre la schiena e arriva al cervello, facendomi gemere, alterando la respirazione, e non riesco a trattenere, inizio a urlare quei "siii, siiiii" libidinosi, strozzati a mezza voce, mentre vengo e eccitatissima spalanco gli occhi e... ed eccoli li, un drappello di gente, tutti a fissarmi, e a mormorare, e lui, il bel ragazzo misterioso, moro, con la pelle ambrata maltrattata dal sole, con gli occhi scuri e impenetrabili come le sue intenzioni, seduto ancora sul bagnasciuga, si lascia lambire i piedi dal debole ondeggiare della risacca, mi guarda esterefatto, fissa stupito la mia mano che, dentro al costume, preme contro la mia vagina, tutta visibilmente bagnata e mi resi subito conto di essermi addormentata sulla stuoia, di aver sognato tutto...

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